Se ci leggi da un po’ e conosci i nostri prodotti, sai cosa è la bazzoffia, questa zuppa tipica di Sezze che si prepara con pane raffermo, verdure primaverili e uovo. Piatto povero della tradizione contadina ha, come spesso accade, origini incerte: a contendersi la paternità, insieme a Sezze, c’è infatti Priverno. In fondo poco importa: la notizia vera sta in una ricetta genuina e saporita tutta da provare.
Cosa è la bazzoffia: gli ingredienti e come la cuciniamo
Di certo, gli ingredienti base della bazzoffia sono piselli freschi, carciofi, fave, lattuga romana e cipolla. Se fai una ricerca online o provi a chiedere a chi conosce la bazzoffia, probabilmente a questi ingredienti ogni persona ne aggiunge altri a piacimento.
Ricetta della bazzoffia: la nostra versione
Tra i nostri preparati puoi trovare quindi la nostra bazzoffia, una busta sottovuoto di verdure già tagliate che contiene sedano, carota, cipolla, bieta, zucchine, patate, fave, piselli e carciofi.
E questo è il procedimento che ti suggeriamo per cucinarla.
1
In una pentola capiente, ancora meglio se di coccio, fai soffriggere uno spicchio di aglio in olio extravergine di oliva.
2
Aggiungi la passata di pomodoro, sale e pepe.
3
Svuota la busta con le verdure, aggiungi acqua fino a coprire il tutto e fai cuocere con il coperchio per un’oretta; controlla ogni tanto, girando e, se serve, aggiungendo un po’ di acqua.
4
Quando le verdure sono cotte aggiusta di sale e spegni il fuoco.
5
Direttamente in pentola aggiungi un uovo per ogni commensale e lascia riposare per un quarto d’ora.
6
Servi la bazzoffia in tegami fondi nei quali hai adagiato precedentemente delle fettine di pane raffermo tagliate sottili; se ti piace, aggiungi una grattugiata di pecorino romano.
Vignarola, bazzoffia e zuppa rappragacornuti: curiosità e differenze
Non conosci la zuppa rappragacornuti? E la vignarola? Zuppe di origine contadina, vignarola, bazzoffia e zuppa rappracacornuti sono tutti piatti di recupero, figli di una cucina povera dove non si sprecava nulla. Sostanziose, genuine e saporite, queste zuppe si adattano alle diverse stagioni perché possono essere preparare con diverse verdure e legumi in base al periodo dell’anno: in ogni caso, ne escono fuori piatti goduriosi ed estremamente salutari. Vediamo le differenze.
La bazzoffia
Della bazzoffia abbiamo già scritto e puoi leggerne una poesia in un nostro articolo.
Secondo il vocabolario Treccani, l’origine del nome deriva probabilmente dallo spagnolo bazofia che significa rifiuti o avanzi del pasto; da qui deriverebbe la parola che identifica, appunto, una “vivanda o minestrone abbondante e grossolano”.
A Sezze la bazzoffia era conosciuta anche come zuppa dell’amore perché preparata dalle mogli ai mariti per far mangiare loro un piatto sostanzioso che li preparasse a soddisfarle dopo una giornata di duro lavoro in campagna.
La vignarola
Tipica della cucina romana, la vignarola è un contorno primaverile che contiene fave, piselli, carciofi, cipollotto fresco e lattuga. Anche in questo caso si tratta di un piatto di recupero a base di verdure e legumi, un piatto vegetariano che può essere arricchito, come spesso si fa, con del guanciale.
Pare che il nome derivi dai vignaroli, coloro che lavoravano nelle vigne della campagna veliterna; a loro probabilmente si deve questa ricetta che vede protagoniste le verdure che raccoglievano prima di tornare a casa.
La zuppa rappragacornuti
Si confonde spesso con la bazzoffia e anche qui la paternità è incerta, contesa tra Sezze e Roccagorga. Anche questa è una minestra di verdure ma, a differenza della prima, si prepara tradizionalmente con cipolle, zucchine e fiori di zucca. Alla base si usa mettere sempre del pane raffermo tagliato finemente.
Questa minestra buona e nutriente si prepara velocemente e da qui il nome: pare infatti fosse preparata dalle mogli infedeli che dovevano portare in tavola un piatto caldo per i mariti che tornavano dalle campagne.
Tu conoscevi queste zuppe? Vuoi provare la bazzoffia e la vignarola?
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Articolo aggiornato il 14-05-2024 alle 09:49